Faib, Fegica, Figisc e Anisa al governo: in assenza di ristoro per gestori impianti stradali e autostradale, imprese della distribuzione carburanti costrette a ridurre i livelli di servizi

Segnalato al governo lo stato di crisi della distribuzione carburanti

Con una nota unitaria Faib Fegica Figisc e Anisa hanno segnalato lo stato di crisi della distribuzione carburanti sulla rete autostradale e su quella ordinaria al Presidente del Consiglio, e ai Ministri competenti.

Le  Federazioni hanno denunciato la situazione di insostenibilità delle loro attività a seguito dei provvedimenti assunti ed in corso di assunzione (zone rosse/arancioni/gialle), per la limitazione dei movimenti, della circolazione di cittadini e veicoli, della limitazione dell’apertura di scuole ed attività diverse (anche ad orario ridotto) e dell’adozione -su larga scala- del lavoro in smart working.

Faib Fegica Figisc e Anisa hanno evidenziato che la distribuzione carburanti ha subìto -in questo 2020- un vero e proprio tracollo che porta a registrare -per i motivi suindicati- perdite di erogato (e fatturato) superiore al 40% sulla viabilità ordinaria e di circa il 70% su quella autostradale.

I Presidenti delle Federazioni, che pure hanno apprezzato lo sforzo fatto dal Governo nella scorsa primavera, hanno rappresentato che, da un lato non si sono concretizzati gli interventi ripetutamente annunciati quali il “trasferimento” alle gestioni della riduzione delle royalties da parte dei Concessionari Autostradali agli Affidatari e dall’altro che negli ultimi Atti in corso di conversione in Legge, la categoria dei gestori carburanti è stata esplicitamente esclusa da qualsiasi forma di ulteriore sostegno economico, pur in presenza di progressive e notevoli perdite per effetto dei provvedimenti nazionali e regionali sopra indicati.

Le Federazioni hanno quindi segnalato che la Categoria è ancora in attesa dell’emanazione -da parte del Mise- dei Decreti attuativi sui “contributi figurativi”, contenuti nell’art. 40 del DL n° 34 del 19.5.2020 convertito, con modificazioni, nella legge n° 77 del 17 Luglio 2020 e destinati al parziale ristoro dei Gestori che, in autostrada, sono stati costretti ad essere aperti comunque, in ossequio al pubblico servizio essenziale, nonostante ripetuti solleciti.

Ad oggi, ha proseguito la nota, la situazione che si prospetta per la Categoria è ancora nelle forme precedenti: se non c’è mobilità (strade o autostrade che siano), non ci sono erogati e non c’è fatturato. E i Gestori non possono rimanere con gli impianti aperti a solo presidio del territorio.

Poiché il Decreto Ristori messo a punto dal Governo sembra non aver tenuto conto di questo settore e di questa Categoria (anche con l’omissione dei codici Ateco specifici), le scriventi chiedono che l’Esecutivo valuti i problemi emergenti (e solo parzialmente segnalati), consentendo anche ai Gestori (presenti in tutte e tre le zone del Paese ancorché con incidenze diverse) di fruire dei provvedimenti medesimi. Ciò al fine di evitare la chiusura delle loro attività ed il licenziamento-di fatto- di migliaia di addetti.

Nella nota, dopo aver sollecitato l’immediata apertura del tavolo di settore che il Ministro Patuanelli continua a negare, le Federazioni  evidenziano che in assenza dell’ampliamento della misura Ristori ai gestori questi “Non saranno più in grado di garantire l’apertura degli impianti. Con continuità e regolarità.

A partire dalle autostrade nelle quali, dal prossimo 27 Novembre, verranno sospese le aperture notturne e, dalla settimana seguente, anche quelle diurne.

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