COMUNICATO STAMPA
FONDO R(ESISTO) – CONFESERCENTI SARDEGNA LANCIA L’ALLARME
ALCUNI REQUISITI TAGLIANO FUORI LA MAGGIOR PARTE DELLE AZIENDE A CUI SAREBBERO DESTINATI
Sul Fondo R(ESISTO), dopo l’annuncio della proroga per invio delle richieste al 30 dicembre, restano ancora tante perplessità che creano sconforto in tutti coloro che speravano di poter sopravvivere a questo anno devastante grazie ad aiuti concreti.
A lanciare l’allarme Confesercenti Sardegna che, analizzando il testo del bando, ha rilevato più di qualche incongruenza che inevitabilmente andrebbe a danneggiare soprattutto le piccole e micro imprese.
“Se le intenzioni del legislatore erano quelle di sostenere e agevolare la ripresa con risorse destinate a micro, piccole e medie imprese, nonché, lavoratori autonomi – afferma Roberto Bolognese, presidente Confesercenti Sardegna – non si spiega come mai ci siano all’interno del bando alcuni limiti che di fatto taglierebbero fuori la maggior parte dei potenziali beneficiari; speriamo si tratti solo di imprecisioni e non di una volontà precisa dell’amministrazione regionale”.
In relazione ai requisiti di ammissibilità specifici riportati nell’art. 23, per esempio, si afferma nel bando che possono beneficiare degli aiuti le Micro, Piccole e Medie imprese che al momento della presentazione della DAT e fino all’erogazione dell’aiuto, oltre ai requisiti generali di cui all’Art. 4 dell’avviso, hanno “in servizio almeno un lavoratore dipendente in una sede operativa in Sardegna (ART. 23 comma 3)”.
Se questa è la volontà del legislatore ne deriverebbe che una società con attività stagionale nel settore turistico allo stato attuale sprovvista di dipendenti assunti, pur avendone avuti nei periodi precedenti, non potrà richiedere il contributo.
Ancora, l’articolo 30 dell’avviso definisce, quale reddito imponibile annuo sul quale calcolare i contributi, “quello risultante dalla Dichiarazione dei Redditi Persone Fisiche 2020, relativa ai redditi 2019, Modello Unico Persone Fisiche 2020 (rigo RE 25 Quadro RE per i/le lavoratori/trici titolari di Partita IVA; rigo RF 101 Quadro RF per i/le titolari di imprese senza dipendenti in regime ordinario; rigo RG 36 Quadro RG per i/le titolari di imprese senza dipendenti in regime semplificato)”.
In questo caso non facendo l’articolo 30 riferimento alcuno al rigo LM 34, colonna 3, del modello unico, l’Avviso di cui trattasi taglierebbe fuori tutte le imprese che adottano il REGIME FORFETTARIO.
Queste sono solo due delle tante imprecisioni presenti nell’avviso.
Sottolineiamo, inoltre, un’altro problema fondamentale: chi non ha il Durc in regola non potrà richiedere il contributo. Riteniamo che questa limitazione vada necessariamente superata.
E’ evidente che la situazione economica determinata dall’emergenza sanitaria in atto ha compromesso la posizione contributiva di migliaia di imprese sarde che oggi, a maggior ragione, avrebbero bisogno di aiuti per regolarizzare la propria posizione. Proponiamo che il contributo venga riconosciuto e semmai utilizzato per azzerare e/o ridurre le varie esposizioni nei confronti degli istituti previdenziali ed assicurativi.
“Siamo dell’avviso, anche in considerazioni delle restrizioni disposte dal Governo in data odierna, che la data del 30 dicembre 2020, debba slittare ulteriormente almeno al 7 gennaio 2021 – conclude Bolognese – e nel contempo chiediamo al competente assessorato che venga attivato un confronto con le associazioni di categoria per chiarire taluni aspetti che ad oggi rendono di difficile interpretazione l’avviso. Infine auspichiamo che nell’avviso RESISTO 2 vengano fatti rientrare i codici ATECO del settore commercio ad oggi completamente ed ingiustamente dimenticati.”
Cagliari 19/12/2020