“Più che assistere a questo balletto politico di appoggio o non appoggio, di posti in più e posti in meno a livello di governo ci aspetteremmo provvedimenti certi, in aiuto all’economia del turismo che è allo stremo”.
Così il presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina in un’intervista all’Adnkronos.
“Veniamo da 9 mesi di fermo totale, se ne preannunciano almeno altri 7-8 – sostiene – finché non ci sarà una vaccinazione entro determinate percentuali e finché non ritorneranno i turisti stranieri ai quali l’Italia era abituata da anni e anni. E’ chiaro che in questa situazione ci aspettiamo di saltare la stagione primaverile, con grave danno per le città d’arte per la seconda stagione di seguito e, di vivere una stagione estiva ancora in termini ridotti. Questo ci aspettiamo con un governo che, fino ad oggi, non ha previsto o programmato nulla”.
Per la stagione invernale è “flop così come lo è stato per tutto il turismo da marzo 2020. Ed già è andato perduto un bel pezzo di attività, adesso si parla di riaprire gli impianti sciistici il 18 gennaio ma visto che il primo trimestre di ogni stagione invernale rappresenta circa 60 milioni di presenze noi stimiamo che ci sarà almeno un calo del 40% delle presenze se rimangono in piedi queste misure, ma se dovessero intervenire ulteriori provvedimenti il calo sarebbe ancora maggiore. Non è in discussione solo l’attività sciistica – aggiunge – ma l’intera filiera che muove il turismo invernale e quindi i posti di lavoro e l’indotto che quest’anno resterà fermo”.
“Oggi il governo ha questo grande strumento del Recovery Plan, speriamo che lo sappia usare con provvedimenti che aiutino la ripresa del sistema economico italiano con risorse adeguate e pianificazione. Questa è la nostra preoccupazione”. Tuttavia, denuncia Messina, “le risorse del Recovery sono totalmente insufficienti, si parla di 3 miliardi di euro che sono nulla, non solo rispetto a quello che abbiamo perso ma anche per programmare la ripartenza. Siamo molto sfiduciati – sottolinea – Chiediamo che si faccia un’attività di previsione strategica e non si può fare con queste risorse”.
“Occorre una programmazione strategica e veloce per prepararsi a quando ripartirà il sistema economico mondiale, perché prima o poi ripartirà, e noi vogliamo svolgere un ruolo di primo piano. Dobbiamo scattare in avanti perché altrimenti verremo superati da altri Paesi come la Francia e la Spagna”, conclude Messina.