Uno strumento inutile ai fini del rilancio dei consumi e della lotta all’evasione e dannoso per i conti pubblici e la salute dei cittadini in quanto induce alla ludopatia.
Sebbene la partecipazione dei commercianti non sia obbligatoria e non vi siano sanzioni, lo strumento lotteria associato al cashback rischia di scatenare comportamenti inappropriati nei cittadini. Dal punto di vista commerciale, le aziende che non partecipano corrono il rischio di alienarsi la fidelizzazione di una parte della clientela ed esporsi alla delazione fiscale.
Fiesa Confesercenti segnalando che permangono a tutt’oggi notevoli difficoltà tecniche dovute alla fase pandemica e alle relative problematiche logistiche, organizzative e di assistenza tecnica denuncia che il sistema di adeguamento dei registratori di cassa costa alle aziende del settore alimentare di vicinato circa 40 milioni di euro. Ad oggi su circa 1.400.000 macchine installate solo circa 600.000 sono operative e pronte per l’avvio del nuovo adempimento.
Fiesa Confesercenti denuncia le evidenti storture del provvedimento e ribadisce la netta contrarietà al provvedimento per le seguenti ragioni:
- Sperpero di soldi pubblici
- Non si combatte l’evasione
- Si trasformano tutti i negozi in sale giochi
Di contro:
- Si aumentano costi e mansioni senza un corrispettivo
- Si espongono gli esercenti ai comportamenti ossessivi-compulsivi dei ludopatici
- Si scaricano sugli imprenditori i costi tecnologici e di gestione
- Si lasciano le transazioni elettroniche dei pagamenti crescere.
È necessario
- Sospendere lotteria e cashback
- Il credito d’imposta per sostenere i costi di adeguamento
- Zero commissioni sulle transazioni elettroniche almeno fino a 50 euro
- Tetto minimo di spesa.