Sarà un San Valentino magro per i fioristi che, nel fare gli ordini per la festa degli innamorati, si sono trovati di fronte a prezzi quasi raddoppiati della merce rispetto allo scorso anno. “Molte imprese italiane del florovivaismo sono state costrette a chiudere, per le restrizioni ma anche per il crollo della domanda dovuto allo stop alle cerimonie e agli eventi”, spiega Ignazio Ferrante, Responsabile Assofioristi Confesercenti.
“I nostri rivenditori si sono quindi rivolti all’offerta estera, da Olanda, Belgio, Danimarca, Germania e Cina. Ma a costi nettamente superiori, anche a causa delle spese di trasporto, che incidono fino al 50% sui margini dei fioristi, decisi ad assorbire il più possibile gli aumenti per non riversarli sul prezzo al consumatore finale. Una prospettiva non esaltante dopo un anno difficile, con riduzioni fino all’80% del fatturato per le attività che sono rimaste più a lungo nelle fasce rosse o arancioni”.
“Per questo torniamo a chiedere attenzione per il settore”, continua Ferrante. “Servono ristori che tengano conto delle differenze di fatturato rispetto a prima della pandemia ed un piano per il rilancio della domanda. Noi proponiamo di ampliare il bonus verde giardini e balconi anche agli acquisti per fiori e piante da interno. Infine, ribadiamo la necessità di maggiori controlli contro l’abusivismo: se dobbiamo anche competere con chi vende in maniera illecita e senza garantire la sicurezza necessaria vedremo ulteriormente allontanarsi una ripartenza economica del comparto che, sinora, è stata ostacolata da tanti fattori”.