“Il settore dell’Animazione Turistica e Territoriale ha subito un vero e proprio collasso dall’inizio della pandemia. Dopo il blocco dei codici ATECO, una stagione estiva 2020 dimezzata – sia per il periodo che per le risorse impiegate – ed i ristori inadeguati a causa del mese di fatturazione di riferimento, le nostre imprese hanno visto disgregarsi anche la possibilità di ripresa della stagione invernale che avrebbe potuto dare un minimo di ossigeno economico alle aziende, ormai ai limiti della sopravvivenza”.
Così, in una nota, il presidente Salvatore Belcaro, Presidente FIAST Assoturismo Confesercenti.
“Con un calo del fatturato nel 2020 compreso tra il 65% ed il 95% – prosegue Belcaro – l’Animazione Turistica e Territoriale è praticamente in ginocchio ed ancora oggi le imprese del comparto non ricevono attenzione e le richieste di aiuto diretto e specifico delle imprese restano inascoltate dalle Istituzioni. Riponiamo la speranza nella ripresa della stagione estiva 2021 che purtroppo, però, presenta ancora delle grandi incognite, tra cui la mancanza di protocolli di sicurezza approvati che possano consentire lo svolgimento dei nostri servizi in modo responsabile, evitando così quella disparità di comportamenti che hanno generato molti squilibri la scorsa estate”.
“Fiast continua a battersi per la chiarezza delle regole e la possibilità di programmazione – sottolinea il Presidente – due fattori che, per il nostro settore in particolare e per il turismo in generale, sono essenziali al fine di fornire servizi di qualità. Le decisioni repentine di chiusura o riapertura delle attività, infatti, mettono in forte difficoltà le imprese che, ad oggi, stanno vendendo un prodotto che non sanno se potranno realizzare o meno”.
“Siamo pienamente consapevoli della situazione di perdurante crisi sanitaria – conclude Belcaro – alla quale abbiamo sempre dato la massima priorità ed attenzione ma dobbiamo constatare che, a quasi un anno dall’inizio dell’emergenza, ancora oggi si continuano ad adottare provvedimenti con un profondo impatto sull’economia delle nostre attività ma senza mai prendere in considerazione la voce degli imprenditori stessi, abbandonati all’incertezza. Non c’è più tempo da perdere, né risorse economiche a disposizione: abbiamo bisogno di linee guida che abbiano una capacità di visione, netta e chiara, per lo svolgimento dei nostri servizi. Chiediamo, pertanto, al Governo di ascoltare la nostra voce insieme alla nostra forte volontà di non dipendere in futuro da un ‘possibile ristoro’ ma da una ripresa, responsabile ed in sicurezza, delle nostre attività”.