“Operatori – dice Fiesa – che sono maggiormente esposti per affluenza e frequenza negli acquisti”
Fiesa Confesercenti, federazione degli esercizi di vicinato alimentare, rilancia con forza la necessità di mettere a punto e attuare con urgenza un piano vaccinale contro il Covid-19 che dietro agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine, al personale della scuola e ai soggetti fragili preveda l’inserimento dei lavoratori del settore del commercio che meritano una particolare attenzione e priorità di vaccinazione in considerazione dell’elevata esposizione al pubblico in conseguenza della necessità di continuare a garantire il servizio commerciale essenziale costituito dalla distribuzione di prodotti alimentari.
Fiesa Confesercenti, rilanciando l’appello delle parti sociali firmatarie dei contratti nazionali di lavoro e sottoscrittrici di un avviso comune rivolto alle istituzioni sottolinea che dall’inizio della pandemia le imprese e i lavoratori del commercio hanno dovuto fronteggiare, più che in altri settori, le pesanti ricadute della crisi sanitaria, con il settore alimentare chiamato dal legislatore a garantire in sicurezza la continuità di un servizio fondamentale per il paese nella sua interezza dalle città ai piccoli borghi delle aree interne e delle montagne.”
Le imprese al dettaglio di alimentari hanno garantito l’apertura delle loro attività con elevati standard di sicurezza per tutelare lavoratori e clienti, con grandi sacrifici e senso di responsabilità, investendo proprie risorse. Proprio in ragione di questo straordinario impegno, che li vede costantemente esposti al rischio contagio da oltre un anno e in posizione centrale nella strategia di contenimento della diffusione del contagio, deve essere riconosciuto il ruolo di argine alla pandemia, in modo concreto da parte delle istituzioni per il ritorno alla normalità.
Ciò può avvenire con il riconoscimento di una priorità vaccinale nella regolamentazione del piano, sia nel quadro del contrasto alla pandemia che contribuendo al contenimento del contagio. Si ritiene, infatti, che la vaccinazione, abbinata all’attenta attuazione dei protocolli di sicurezza possa essere utile a garantire l’espletamento del servizio primario di rifornimento dei prodotti alimentari e l’esercizio in piena sicurezza delle attività. In alternativa rischieremmo di compromettere un canale di rifornimento vitale per la popolazione oltre ad esporre lavoratori aziende e clienti ad un elevato rischio contagio.