Intervenendo alla XXIII BMTA a Paestum, nel corso del convegno sul tema “Archeoincoming; dall’outgoing all’incoming del turismo archeologico per una domanda di prossimità”, il presidente di Assoturismo Vittorio Messina ha sottolineato come i numeri registrati questa estate, in termini di visitatori dei siti archeologici, dopo la lunga stasi determinata dalle conseguenze della pandemia, dimostrano che il lavoro svolto anche durante il lockdown per la valorizzazione di queste preziose aree culturali produce risultati concreti in un segmento da cui può arrivare un consistente contributo all’economia dell’intera filiera turistica.
Si tratta di scelte, ha aggiunto Vittorio Messina, che secondo una visione di lungo periodo guardano ai beni culturali con l’attenzione dovuta presentando un immagine del territorio che investe sui luoghi e sulle testimonianze per raccontare l’identità e la storia. E se per gli operatori turistici l’ultimo anno e mezzo è stato un periodo sicuramente nero, ci sono alcune considerazioni positive da fare.
L’Italia, ha aggiunto il presidente di Assoturismo, è piena di destinazioni interessanti da scoprire, vanno solo promosse meglio per attrarre il turismo interno. Tra queste le tante mete dove insistono siti archeologici di grande richiamo. E se gli italiani vanno in vacanza all’estero questo accade anche perché le attrazioni sono organizzate e pubblicizzate meglio.
Da quando è scoppiata la pandemia di Covid, tuttavia, abbiamo potuto scoprire destinazioni fantastiche giusto dietro l’angolo grazie al lavoro di chi ha promosso il turismo di prossimità confermando che occorre un cambio di passo nella comunicazione con particolare attenzione anche al turismo interno.
Oggi ci troviamo in un momento favorevole che fa registrare grande attenzione da parte del MIBACT che finalmente porta avanti un piano strategico nazionale che guarda ad un modello di crescita basato sulle risorse culturali in un’ampia prospettiva territoriale e con un orizzonte temporale di lungo termine.
Solo così si può creare un contesto nel quale una molteplicità di soggetti, istituzionali e di stakeholder, progettino un riassetto strategico del territorio, con l’obiettivo principale della crescita del benessere della comunità locale.
Quest’ anno la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, ha proseguito Vittorio Messina, grazie ad una felice intuizione di Ugo Picarelli, punta ad un ambizioso obiettivo cercando di ottenere la certificazione di itinerario turistico responsabile e sostenubile da parte del Consiglio d’Europa in modo da mettere in luce le potenzialità del sistema archeologico subacqueo. L’idea è quella di offrire un’esperienza inedita ai viaggiatori.
Un progetto che va a colmare un vuoto, dal momento che tra i 45 attualmente certificati non ce n’è uno dedicato all’archeologia, com’è opportunamente sottolinea il direttore e fondatore della BMTA. Un progetto che sarebbe piaciuto tanto l’archeologo Sebastiano Tusa, che nel 2004 ha istituito la Soprintendenza del Mare in Sicilia, comprendendo con largo anticipo le grandi potenzialità di sviluppo turistico ed economico offerte dal patrimonio sommerso.
L’iniziativa pregevole evidenzia come l’aspetto fondamentale dei siti archeologici del Mediterraneo riguarda il tema della gestione delle risorse nel contesto dello sviluppo territoriale per cui occorre integrare ii siti archeologici nelle politiche di sviluppo locale. In questa direzione si confrontano logiche diverse che dalla conservazione del patrimonio culturale si orientano verso la gestione del territorio nella prospettiva dello sviluppo sostenibile.
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