Per i gestori obblighi sproporzionati per garantire informazioni già nella pubblica disponibilità. A rischio il diritto dei gestori al riposo domenicale e festivo
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a quanto è dato sapere, ha firmato il DM attuativo della L.23/23. In attesa della pubblicazione in GU, la Giunta Faib si è riunita venerdì 7 aprile in seduta straordinaria per un esame tecnico e politico del DM e per assumere le decisioni ritenute più opportune. La riunione dell’organismo esecutivo della Federazione, con l’ausilio dell’Ufficio legislativo di Confesercenti nazionale, ha preso in esame i profili tecnici di declinazione del dettato normativo fissato della L. 23/23 nel contesto del quadro politico ed economico discendente dal DM, alla luce della Legge di conversione del DL Trasparenza 5/23 che tante polemiche aveva suscitato e degli impegni del Governo relativi alla gestione del nuovo disposto di legge, ribaditi nel corso degli incontri con le Associazioni di categoria.
In particolare, nel corso dell’incontro è stato evidenziato non a caso che il DM attuativo è stato firmato il 31 marzo e, dunque, emanato, in attesa di andare in GU, nei 15 giorni previsti dalla data di pubblicazione della legge. All’analisi attuale, salvo ulteriori approfondimenti, il DM non sembrerebbe andare oltre quanto previsto dalla Legge, non essendo rinvenibili eccessi di delega. Dubbi e perplessità- in corso di ulteriori valutazioni- sussistono sul complesso normativo che confliggerebbe con profili di tutela del lavoro, anche autonomo nel caso dei gestori.
Nel dettaglio, l’analisi ha evidenziato le novità intervenute in materia di comunicazione dei prezzi, contestuale in caso di variazioni, in riduzione o in aumento, ed entro 8 giorni in caso di invarianza, in vigore dal 24 luglio; illustrato il nuovo obbligo di esposizione del prezzo medio (nell’ordine Gasolio Benzina GPL Metano, in euro litro e in euro kilo per il Metano, con pari dimensioni -pari a 12 cm in altezza – fino alla terza cifra decimale) che scatterebbe dal 1° agosto, con adeguata esposizione del cartellone all’interno dell’area di rifornimento, entro le 10.30 se l’impianto apre entro le 8.30 o due ore dopo l’apertura del punto vendita, se successiva.
Il DM prevede l’aggiornamento giornaliero, ad esclusione solo dei casi di sospensione dell’attività di vendita (punto su cui gli intervenuti in Giunta sono tornati più volte) e nell’ipotesi del malfunzionamento tecnico del sistema telematico presso gli uffici ministeriali.
Il disposto normativo sembra ignorare, nonostante le numerose segnalazioni, le difficoltà di tipo tecnico e soprattutto l’estrema eterogeneità degli impianti, che vanno dalle grandi stazioni di rifornimento ai piccoli chioschi da marciapiede, e sui quali sarà assolutamente problematica l’esposizione del nuovo ennesimo cartellone, considerato che tali strutture devono rispettare le condizioni di sicurezza e l’obbligo impartito dai proprietari di non modificare lo stato dei luoghi e che in alcuni impianti sarà persino problematico individuare l’esercente, considerato che gli stessi sono spesso presidiati abusivamente o mediante contratti irrispettosi delle norme di legge.
Come si è anticipato, non costituirebbero casi di violazione dell’ obbligo di aggiornamento giornaliero di esposizione del cartellone del prezzo medio regionale i casi di:
- sospensione dell’attività di vendita;
- inattività del servizio telematico del Mimit, comunicata sul sito Osservaprezzi
- mancata pubblicazione dei prezzi medi da parte del Mimit, comunicata sul sito del Ministero
Nella prima ipotesi resta da chiarire cosa realmente si intenda per “sospensione dell’attività di vendita” e come dovrebbe comportarsi il gestore nei giorni festivi e nelle domeniche, durante il periodo di ferie e nei giorni di malattia; negli altri due casi occorre capire inoltre cosa succeda nel caso di inattività del servizio telematico non comunicata sul sito Osservaprezzi o di mancata pubblicazione dei prezzi medi non comunicata sul sito del Ministero, non essendo stata al momento indicata una soluzione.
La Giunta ha anche affrontato il problema del complesso sistema sanzionatorio, con tutte le contraddizioni finora emerse. Apprezzato che le sanzioni minime sono diminuite da 500 a 200 €, è stata evidenziata la non sufficiente chiarezza sulla (ad avviso dell’Associazione) non cumulabilità retroattiva delle sanzioni (ricordiamo l’assurdo di multe per decine di migliaia di euro, anche 50-60 mila euro, comminate a decine e decine di gestori in tutt’Italia, come è a conoscenza degli uffici del Mimit), oltre alla mancata ed inequivoca indicazione di corresponsabilità in solido del proprietario/titolare, essendo di tutta evidenza che è quest’ultimo a dover fornire ai gestori il nuovo cartello.
A scanso di equivoci, (cosa succederà se dal 1° agosto i titolari non forniscono i cartelli? Chi saranno i responsabili sanzionabili? Gli incolpevoli gestori?). Pertanto, è stato deliberato dalla Giunta Faib di sollecitare tutti i titolari di autorizzazioni a fornire entro il 1° agosto i cartelloni.
Preoccupazioni sono state espresse per l’ipotetica (ma, ad avviso dell’Associazione, da escludere) considerazione del cumulo delle sanzioni applicate in caso di mancata pubblicizzazione del prezzo medio ai fini dell’applicazione della misura accessoria della sospensione dell’attività e per il calcolo della tempistica di riferimento. Inoltre, essendo l’accertamento rimesso in via esclusiva alla GdF, non è chiaro se e come l’Organo di vigilanza possa provvedere ad irrogare la sanzione in base al fatturato, e si ritiene che occorrerebbero indicazioni ministeriali omogenee al fine di evitare orientamenti variegati nelle singole province da parte dei Prefetti.
Passando al confronto politico sindacale, la Giunta Faib, da una parte, ha ribadito il giudizio negativo sul nuovo obbligo, ritenuto ridondante, sproporzionato, inutile e persino dannoso, come evidenziato persino dall’ Organismo Istituzionale competente, ossia l’Antitrust, e dall’altra, ha rilevato il mancato mantenimento degli impegni assunti da parte del Governo (tempi di attuazione più graduati, semplificazioni in materia di esposizione prezzi, nessun onere sproporzionato e aggiuntivo per i gestori, alleggerimento delle sanzioni in ragione del fatturato, parte interdittiva più contenuta e esclusivamente per il cartellone del prezzo medio). La Giunta ha messo in evidenza tutta la propria netta contrarietà e la conseguente decisione di contestazione nelle forme e nelle modalità consentite dalla Legge, in assenza di significative correzioni dei profili critici, ancora possibili in sede ministeriale, riservandosi ogni altra ed ulteriore azione a difesa della tutela della categoria, che vede minacciati i diritti al riposo settimanale, domenicale e festivo da una norma che obbligherebbe i gestori a recarsi al lavoro da qualsiasi luogo si trovino (persino dal letto di ospedale) per aggiornare sugli impianti un prezzo medio che già oggi la tecnologica mette a disposizione di tutti, tramite siti internet, app, info accessibili mediante pc, smartphone, cellulari e dispositivi elettronici vari.
Per Faib, si tratta di un inutile doppione, un paradosso demagogico i cui costi organizzativi vengono scaricati, come al solito, sull’ultimo anello della filiera. A questo ulteriore onere operativo, che è un inganno ai danni dei consumatori, i gestori potrebbero reagire, nel rispetto della legge, escludendo il servizio self nell’orario di chiusura degli impianti, oltre che nelle giornate domenicali e festive. Il “decreto trasparenza”, fortemente voluto dal Governo Meloni, contro il parere dell’Antitrust, delle Associazioni dei consumatori più serie ed avvedute, di tutta la filiera dell’energia e delle sue Associazioni professionali, degli esperti e dei media specializzati, potrebbe trasformarsi pertanto in “decreto taglia servizi”, a discapito dei cittadini automobilisti.
È il risultato inevitabile del combinato disposto dell’obbligo di esporre il cartello del prezzo medio anche quando il servizio di vendita assistita non è attivo (domenica e festivi sulla rete ordinaria) e dell’esigenza di tutelare il proprio diritto al normale rispetto del riposo settimanale, al pari di tutti i lavoratori e come sancito dalla legislazione del lavoro e dalla giurisprudenza che ha inteso tutelare i lavoratori dall’usura psicofisica.
A meno che non si debba desumere che i lavoratori autonomi, nel caso di specie anche atipici a causa delle tipologie contrattuali previste dalla legislazione speciale di settore, che li rendono in molti casi assimilabili ai dipendenti, per il Governo in carica siano da considerare cittadini figli di un Dio minore, e ciò in barba alla Costituzione e con l’illogico perpetuarsi dello “squilibrio irrazionale nella distribuzione delle tutele”, come dicono illustri giuslavoristi, dovendosi invece prevedere – tanto più da parte di un Governo attento alle istanze sociali – l’estensione delle tutele essenziali a tutti i prestatori di lavoro in senso lato. In altre parole, per fornire un dato informativo (il prezzo medio dei carburanti) già noto ai più, e certamente a tutti quelli interessati, si va a cagionare un danno incalcolabile – l’usura psico fisica- ad una intera categoria di lavoratori.
Inoltre, la Giunta Faib ha giudicato negativamente la disposizione tecnica di dotare in poco più di 3 mesi i circa 23 mila pv della rete dei nuovi cartelloni del prezzo medio regionale per la rete ordinaria e del prezzo medio nazionale per quella autostradale. La Giunta ha rilanciato l’opportunità, non contraria alla legge e in linea con l’orientamento maturato in Parlamento con l’approvazione di diversi OdG, di prevedere un cartellone, da esporre in modo visibile, riportante un QR-Code in modo da rispondere in modo moderno, affidabile e veloce alle esigenze di informazione e trasparenza dei prezzi dei carburanti praticati sugli impianti, addirittura prima del 1° agosto, senza rischi di errori e senza cagionare violazioni dei diritti degli addetti alle aree di rifornimento.
La Giunta Faib, senza nulla togliere all’esigenza di trasparenza e maggiore informazione, contesta che questo possa tradursi in ulteriori oneri per i gestori. Per Faib, lo Stato, le Istituzioni, il MiMit in particolare, dispongono di tutte le informazioni per ricavare e comunicare ai gestori il prezzo medio regionale sulla rete: lo facciano, la tecnologia lo consente; prevedano e installino, o facciano installare dai proprietari, un cartellone elettronico in grado di ricevere l’informazione in tempo reale su tutta la rete carburanti, da remoto, con un collegamento diretto al sito del Mimit.
La Giunta Faib ha ribadito la disponibilità all’attuazione della norma, ma quello previsto non può risolversi nell’ennesimo onere burocratico scaricato sui gestori, fino a ledere il diritto al riposo settimanale: per questo l’Associazione chiede, in assenza di semplici adempimenti tecnologici, l’esonero dall’obbligo di aggiornamento del cartellone del prezzo medio anche per ferie e motivi di salute, a impianto non presidiato e senza servizi assistiti, per evitare che il nuovo obbligo alteri i diritti dei lavoratori delle aree di servizio, disponendo che, solo nei giorni festivi o domenicali o di chiusura per ferie, in cui non è attivo il servizio assistito, il gestore possa indicare su un cartellone il sito del Ministero o un QR-Code dal quale è possibile consultare in tempo reale il prezzo medio giornaliero.
La Giunta Faib ha poi ribadito la necessità che il Governo dia seguito agli impegni presi in materia di semplificazione della cartellonistica, anzitutto superando l’obbligo di esposizione del cartello del differenziale prezzi self e servito, essendo evidente come si presti solo a creare confusione la presenza di un ulteriore diverso cartello, ma soprattutto accelerando i lavori del tavolo per la riforma del settore e il contrasto all’illegalità.
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