Energia elettrica: stangata da 220 milioni di euro per i distributori carburanti. Faib, migliaia di impianti a rischio chiusura

 Senza un intervento immediato per attutire l’impatto degli aumenti di energia le piccole imprese della distribuzione carburanti si troveranno a pagare una bolletta da 220 milioni di euro nel 2022, con una differenza di circa 127 milioni di euro in più rispetto al 2021, pari ad un rincaro medio del 138%, senza contare le punte degli aumenti che arrivano alla triplicazione dei costi. L’allarme è di Faib Confesercenti, formulato sulla base delle tariffe attuali di luce e gas e sulle bollette dei propri associati.
Sulla rete carburanti, infatti, la spesa per energia elettrica è passata dal 12 al 28% dell’incasso del gestore. La spesa media per le tariffe corrisponde a quasi la metà delle entrate.

Per il Presidente Faib Giuseppe Sperduto si tratta di “una stangata insostenibile, che rischia di mettere fuori mercato migliaia di attività, entro la fine dell’anno.” A preoccupare Faib è l’effetto tenaglia, in quanto i rincari avranno un effetto negativo anche sui consumi di carburante, con un ulteriore danno per i gestori che operano a margine fisso. Bollette e inflazione, infatti, stanno spingendo le famiglie a ridistribuire le spese familiari, incidendo anche su quelle per i carburanti.

“Senza sostegni da parte delle compagnie petrolifere e degli operatori indipendenti – sottolinea il Presidente della Faib – la distribuzione carburanti non potrà superare la boa di fine anno.  Occorre muoversi subito con un riconoscimento economico strutturale, legato al “caro bollette”, per il tempo necessario al ripristino delle condizioni di normalità”.

“Se non si riuscisse ad intervenire entro tempi brevi – conclude Sperduto – la categoria, per scongiurare il fallimento delle attività, dovrebbe operare superando i vincoli contrattuali, data l’incontestabile situazione di forza maggiore”.

 

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