Faib: soddisfazione per un lavoro lungo e difficile che porta risorse ai gestori e crea nuovo valore sulla rete a marchio. Gettate le basi per affrontare la transizione ecologica
Nella serata di ieri 7 luglio 2021, dopo una lunga e faticosa trattativa, Faib Fegica e Figisc hanno siglato l’intesa per il rinnovo dell’Accordo economico e normativo con Eni per il triennio 2021-2023. L’intesa è volta a rinnovare l’Accordo di solidarietà del 2014, scaduto il 31 dicembre 2016. Si tratta di un’intesa a lungo atteso dai gestori Eni e va nella direzione di condividere un progetto nazionale per una rete distributiva efficiente e produttiva, per stimolare nuovi investimenti e affermare una volta di più l’irrinunciabilità al contrasto all’illegalità e al dumping contrattuale.
“La condivisione raggiunta – dice il Presidente di Faib Giuseppe Sperduto – guarda al futuro della rete volto alla trasformazione e valorizzazione degli attuali punti vendita in aree multiservizi e multienergetici, ispirati ai principi della mobilità sostenibile ed alle innovazioni imposte dalla transizione energetica e digitale, con al centro il gestore, riferimento primario ed essenziale del cittadino consumatore. L’intesa raggiunta porta un importante incremento in valore molto atteso, conferma la centralità del gestore sulla rete del futuro, con importanti e qualificanti innovazioni del profilo professionale, in relazione alla complessità gestionale delle nuove aree. In questo senso, affianco alla tradizionale suddivisione self servito, che assicura al cliente la più ampia scelta di rifornimento, il gestore potrà organizzare la propria attività in relazione alla complessità dei servizi erogati dalla propria area, che nelle strategie condivise sarà sempre più multiservice, con servizi legati alla persona e alla mobilità nelle sue varie declinazioni, dalle energie sostenibili ai servizi integrativi, all’intermodalità urbana. Per le attività integrative l’intesa prevede l’impegno delle parti ad avviare un tavolo di confronto per condividere le strategie commerciali sulle attività non oil con l’obiettivo di parte sindacale di giungere ad un Accordo anche per le attività non oil”.
L’Accordo sottoscritto rivisita con importanti incrementi i margini sia sul servito che sul self, disciplina i carburanti gassosi, stabilisce la compartecipazione dei gestori a incrementi differenziali sul servito, rafforza l’incentivazione sul segmento servito, incrementa la quota di accantonamento Cipreg ed infine riconosce per la vacatio contrattuale una “una tantum” a titolo di contributo.