NCC: Federnoleggio Confesercenti, “Rimasti inascoltati nostri suggerimenti”

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“Dopo l’incontro con Urso ed il decreto Asset Investimenti che parte oggi sono rimasti pochi dubbi: la politica non riesce a capire che, nonostante l’apprezzabile impegno dovuto alla contingente emergenza di mancanza taxi, non basterà aumentare l’organico taxi del 20% ma neanche del doppio.  Nel merito sono rimaste inascoltate tutti i suggerimenti NCC”. 

Così Luigi Pacilli, Presidente nazionale di Federnoleggio, l’associazione che riunisce le imprese NCC Confesercenti. 

“Contestiamo l’assoluta noncuranza nei confronti del mondo NCC. Ci vengono concessi solo i contributi per l’acquisto di auto elettriche, che le imprese del nostro comparto già possiedono in quantità maggiore di qualunque altra categoria. Su tutto il resto, nessun passo avanti. A partire da REN e conseguente automazione degli accessi ZTL per gli NCC, tema su cui non c’è chiarezza. Nessun accenno poi all’eliminazione della disparità sanzionatoria taxi NCC per la stessa infrazione. Nulla su eliminazione o semplificazione foglio di servizio con riconoscimento contratti di servizio. Manca, poi, l’eliminazione dell’obbligo di sede operativa, oltre alla rimessa, per ogni comune di rilascio”. 

“Insomma – conclude Pacilli – noi NCC restiamo vittime delle scelte dettate dal mondo dei taxi. La Legge 12/2019 non ha tenuto conto dei trentuno anni passati dalla precedente legge del 1992, e neanche l’attuale Governo, a quanto sembra, condivide l’idea che la sostenibilità economica del servizio taxi non possa giustificare l’arcaico protezionismo contro il comparto NCC. Che così finirà per essere definitivamente soffocato, in barba all’inascoltata Sentenza di  Lussemburgo (C5021) dello scorso otto giugno. Per il Governo noi NCC non siamo 40mila aziende che fatturano, occupano e rendono un servizio eccellente di mobilità a italiani e turisti: siamo ancora solo coloro che disturbano i tassisti”. 

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