Faib Autostrade: soddisfatti per il lavoro svolto e per il risultato conseguito
Il Decreto Rilancio è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale, DL 34/2020, sancendo il rientro nel testo delle attese misure per i gestori carburanti in Autostrada.
Alla fine di una lunga girandola nella quale erano stati dapprima previsti e poi bloccati dal Mef per l’assenza della relazione tecnica dell’INPS e del Ministero del Lavoro, sono rientrati con le modifiche imposte dalla politica che ha aggirato il ruolo dell’Inps e del Ministero del Lavoro concentrando le funzioni erogatrici sul Mise.
Usciti dalla porta del Consiglio dei ministri sono dunque rientrati nel testo nei lunghi giorni seguiti all’annuncio delle misure da parte del Presidente del Consiglio.
La politica riafferma il proprio ruolo di indirizzo e di governo, superando gli ostacoli burocratici che rischiavano di penalizzare una categoria di imprenditori che con senso di responsabilità hanno mantenuto aperto il “servizio durante il periodo di emergenza sanitaria pur in presenza di calo considerevole della domanda di carburanti” come recita l’articolo 40 del Decreto Rilancio. Lo stesso articolo continua, in virtù di quanto premesso, che “può essere riconosciuto nel limite complessivo di 4 milioni di euro per l’anno 2020 un contributo commisurato ai contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi per l’assicurazione obbligatoria infortunistica, a carico dei datori di lavoro, dovuti sulle retribuzione da lavoro dipendente corrisposte nel mesi di marzo aprile e maggio 2020”.
Il contributo di cui sopra “non viene riconosciuto nei casi di gestioni dirette degli impianti di distribuzione carburanti in autostrada da parte delle società petrolifere integrate alla raffinazione e alle gestioni unitarie delle attività petrolifere e di ristorazione”.
“Tale disposizione ha l’obiettivo di salvaguardare la funzionalità del servizio dei gestori della distribuzione carburanti nelle aree di servizio autostradale, che durante il lockdown hanno dovuto rimanere aperti nonostante il drastico calo dell’erogato e degli introiti – ridotti anche dell’80% – causato dalle limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone fisiche sull’intero territorio nazionale – dice Tonino Lucchesi Presidente della Faib Autostrade – Ringraziamo per il ruolo svolto nella trattativa il Ministero dello Sviluppo Economico che ha saputo trovare la strada per imporre una misura di equità e di giustizia!”.
“Il contributo è erogato dal Ministero dello Sviluppo Economico su domanda dell’impresa di gestione” continua l’articolato a sottolineare il ruolo del Mise.
“Ci sembra un riconoscimento doveroso – continua Lucchesi – al lavoro svolto dai gestori autostradali per il fatto che, con senso di responsabilità, hanno continuato l’erogazione del servizio per non creare ostacoli alla circolazione di persone e beni, in un delicatissimo periodo contrassegnato dalla grave emergenza sanitaria e raccoglie il grido di allarme delle Federazioni che in più occasioni hanno chiesto il riconoscimento dell’accredito figurativo dei contributi previdenziali e assistenziali in proporzione al periodo di effettivo servizio prestato, per tutta la durata delle limitazioni di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020 e successive modifiche ed integrazioni”.
Si tratta di una misura che coglie il cuore del problema, connesso al costo di gestione garantito h24, e sollecitata sia al Tavolo ministeriale ad hoc, sia a quello delle parti sociali, sia nelle note inviate al Presidente del Consiglio e al Ministro dello Sviluppo Economico e dei Trasporti, alla vigilia del Consiglio dei ministri e subito dopo.
“Il Governo ha mostrato di essere convinto della drammaticità della situazione in Autostrada, ed ha recuperato la norma per i gestori autostradali intervenendo prima della pubblicazione in Gazzetta senza attendere i lunghi tempi della conversione, che potevano essere insostenibili per le gestioni. Del resto, i gestori autostradali non avevano scelto: in una situazione nella quale le disposizioni di legge provocano un consistente e continuativo calo dei consumi di carburante in autostrada, costringendoli a lavorare in perdita, in presenza di un obbligo di legge di costante apertura dell’impianto impone agli stessi non rimaneva che una scelta: o chiudere o richiedere allo Stato un indennizzo mensile corrispondente alla mancata copertura dei costi di esercizio, con l’ingolfamento dei tribunali. Il Decreto alla fine ha rimesso le cose a posto chiarendo anche che “ Al fine della verifica di appartenenza alle microimprese e alle piccole e medie imprese per i distributori carburanti i ricavi si calcolano con le modalità di cui all’articolo 18, comma 10, del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n.600”, ossia al netto del prezzo corrisposto al fornitore, che rappresenta l’altro pezzo di richiesta che le Federazioni in questi mesi hanno sempre sostenuto e richiesto.